ERA DE MAGGIO (Versione in lingua italiana moderna - Rodaviva Ed.)
«Era di maggio e ti cadéan sul grembo
a ciocche, a ciocche le ciliegie rosse.
L'aria era fresca, e tutto il giardino
profumava di rose a cento passi.
Era di maggio; e io no, non me ne scordo,
cantavamo, a due voci, una canzone.
Più passa il tempo e più me ne ricordo,
l'aria era fresca e la canzone dolce.
E diceva: "Cuore, cuore!
cuore mio lontano vai,
tu mi lasci e io conto l'ore...
chissà quando tornerai?"
Rispondevo: "Io tornerò
quando torneràn le rose.
Se questo fiore torna a maggio,
a maggio pure io sarò qui.”
E son tornato ed ora, come una volta,
cantiamo insieme la vecchia canzone;
passa il tempo e il mondo cambia,
ma l'amore vero no, non cambia mai.
Di te, bellezza mia, m'innamorai,
se ti ricordi, dinanzi alla fontana:
l'acqua, là dentro, non si secca mai
e ferita d'amore non si sana.
Non si sana: perché, se si fosse
sanata, o gioia mia,
in mezzo a quest'aria profumata
non starei a guardarti!
E ti dico: "Cuore, cuore,
cuore mio, io son tornato...
/torna maggio e torna l'amore:
fa' di me quello che vuoi!» /
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Il gruppo vocale-strumentale ZAFRA, distintosi negli anni '70 e '80 per l’attenzione alla cultura popolare e l’interesse per le diverse tradizioni, si è espresso creativamente anche nella composizione di propri brani o nella traduzione di pregevoli canzoni d'autore, affermando con decisione la propria cultura e originalità contro le mode del momento.
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