Nell’ambito del Corso per docenti di Religione della Diocesi di Civitavecchia, VIA PULCHRITUDINIS, VIA EDUCATIONIS, a cura del Prof. Vitiello don Salvatore, si è svolto
sabato 22. 03. 2019 un incontro dal titolo:
“LA MUSICA COME LUOGO EDUCATIVO”
con particolare riferimento al rapporto fra musica, storia e tradizione cristiana
Relatrice: Dott.ssa Marina Valmaggi - musicologa.
Ha collaborato Guya Valmaggi, che ha fatto ascoltare dal vivo alcuni brani tratti dalla tradizione musicale cristiana, colta e popolare.
Sono stati proposti i video di eventi musicali ed è stato fornito materiale utile per l’approfondimento della tematica.
Di seguito: testo dell'incontro e link utili.
Corso per docenti di Religione della Diocesi di Civitavecchia, a cura del Prof. Vitiello don Salvatore. Titolo: VIA PULCHRITUDINIS, VIA EDUCATIONIS
Titolo dell'incontro (22. 03. 2019):
“LA MUSICA COME LUOGO EDUCATIVO”
con particolare riferimento al rapporto fra
musica, storia e tradizione cristiana
Dott.ssa Marina Valmaggi - musicologa
Premesse
La Musica è LINGUAGGIO UNIVERSALE.
“ Purtroppo dopo gli avvenimenti della torre di Babele le lingue ci separano, creano barriere. Ma in questa ora abbiamo visto e sentito che c'è una parte indistrutta del mondo, anche dopo la torre e la superbia di Babele, ed è la musica: la lingua che noi possiamo tutti capire, perché tocca il cuore di noi tutti. Questo per noi non è solo una garanzia che la bontà e la bellezza della creazione di Dio non sono distrutte, ma che noi siamo chiamati e capaci di lavorare per il bene e per il bello, e sono anche una promessa che il mondo futuro verrà, che Dio vince, che la bellezza e la bontà vincono”.
(Benedetto XVI, 02.08.2009 - Castel Gandolfo, in occasione di un Concerto offerto dalla "Bayerisches Kammerorchester Bad Brückenau")
- Oggi, a livello di esperienza comune, la musica ha spesso preso il posto della simbolica, ossia l'arte di comunicare con simboli anche le verità più profonde, per cui agli oggetti era conferito il compito di illustrare messaggi e concetti. E tali oggetti erano riconosciuti da tutti. Nel nostro mondo, questo compito è passato per lo più alla musica.
Tutta la musica, in ogni parte del mondo e in ogni epoca, è nata dalla religione, qualunque essa fosse. È nata come espressione del culto alla divinità, realizzato sia con la voce, sia con gli strumenti. Possiamo affermare che c’è uno stretto legame tra teologia e musica.
- Oggi viviamo in tempi di alterazione della memoria collettiva, addirittura di manomissione attraverso i mass-media, con lo star-system e la sistematica obliterazione delle tradizioni musicali dei popoli. Sappiamo che bastano due generazioni a cancellare la memoria di un popolo. Ma, mentre i monumenti antichi dell’architettura, pittura e scultura sacra vengono restaurati e difesi, quindi permangono, la tradizione musicale religiosa sparisce nell’indifferenza generale.
Metodo di questo incontro
Quanto ho appreso attraverso lo studio, arriva qui filtrato dalla mia esperienza personale, non solo di musicista ma anche di insegnante (dalla propedeutica musicale per i più piccoli, all'insegnamento delle Materie Umanistiche nella scuola Media e nei Licei. Ho scelto di farvi ascoltare dal vivo alcuni canti, con l’aiuto di mia sorella Guya, con cui ho da sempre condiviso questa strada, perché solo ascoltando la bellezza della musica ci accorgiamo che non è accessoria, che non è un di più o un sovrappiù per coloro che hanno il gusto della musica, ma è invece una parte importante della nostra esperienza umana.
la teologia è protesa a dire, attraverso la parola, qualcosa di comprensibile sul Mistero ineffabile di Dio, la musica aiuta a intuire, a partecipare a questo Mistero, soprattutto quando si unisce alla Parola.
In un'intervista rilasciata a ZENIT nel 2006 , il benedettino Jordi-Agustí Piqué Collado spiega come il linguaggio della musica può aprire gli uomini e le donne del nostro tempo all'esperienza di Dio e dice:“Penso che la teologia e la musica possono essere considerati dei linguaggi della Trascendenza; non mi sembra azzardato affermare che è possibile scorgere un loro legame profondo finalizzato alla comprensione dell'esperienza del Mistero di Dio”.
La Musica ha la possibilità di dire l'indicibile.
Il Mistero non è conoscibile ma è incontrabile, sperimentabile: pochissimo o tantissimo, da tutti o da alcuni. Dipende sempre dalla libertà individuale. La musica può divenire un linguaggio della trascendenza.
O MAGNUM MYSTERIUM di F. Poulenc
O SACRUM CONVIVIUM di G.B. Pergolesi
B ) ADDENTELLATI con il problema educativo.
Premessa: conoscere personalmente la musica cristiana e gustarla è importante per comunicare in modo convincente e per utilizzarla in modo appropriato. Occorre vincere innanzitutto in sé l'estraneità. La partecipazione comincia con la conoscenza.
Distinguere i vari tipi di musica ci aiuta a comprendere la diversa destinazione, e ad ascrivere un brano alla Musica Religiosa, alla Musica Sacra, o a quella Liturgica.
Non tutta la musica di argomento religioso è sacra, e non tutta la musica sacra (si pensi a certe fastose messe “d’autore”) è liturgica. L'importante è proporre la Musica Nata dalla Fede, che può aiutare i ragazzi anche a capire se stessi.
1. La musica ha accompagnato non solo la preghiera cristiana ma anche l'evangelizzazione e l'insegnamento dei contenuti della dottrina, ovvero la CATECHESI, che investe tutta la tradizione, sia la più nobile sia quella popolare. Il canto è infatti, nella storia della Chiesa, occasione di apprendimento della Dottrina Cristiana – tanto per conoscerla, quanto per memorizzarla, in tempi in cui gran parte della popolazione non sapeva leggere. Soprattutto gli Inni hanno avuto questo compito. Chi recita le Ore dell’Ufficio quotidiano vede che ogni giorno abbiamo un inno che, a seconda dei tempi liturgici, ci introduce ad esempio alla Quaresima, o al tempo di Natale, etc... Ma la Musica fu anche baluardo contro le eresie.
P.Julien Ries, nella sua ponderosa opera sulle origini della Chiesa e la diffusione del cristianesimo, racconta come i primi Cristiani si affidassero anche al canto per inculcare nei nuovi popoli che incontravano le verità della fede, il Credo cristiano. E quando è comparso il Manicheismo, la musica è divenuta addirittura uno strumento per combattere l’eresia. Infatti il fondatore di tale setta, Mani, un giovane monaco cristiano, grande e colto musicista, pretese di identificarsi con lo Spirito Santo! Scrisse degli inni bellissimi, ma con parole che facevano esplicitamente riferimento a lui stesso, parlando della Trinità. Ai cristiani del suo tempo non restò altro da fare che ripassare dove lui era andato in precedenza e insegnare altri canti, magari con le stesse musiche ma con le parole giuste.
Dal XVI secolo, la musica inoltre entrò in gioco nella contesa fra cattolici e protestanti
Il canto religioso è stato ed è strumento di divulgazione della verità rivelata. Quando cantiamo "Vieni, Santo Spirito" chiamiamo in causa la teologia.
2. La musica è strumento di aggregazione: in un popolo (es., i canti di montagna – autocoscienza); fra i popoli (esempi: festival di cori in Serbia 2009 e 2011, con il coro cattolico Millennium accolto in una processione della Chiesa Ortodossa; 2012, nascita del Coro Internazionale San Nicola); nei “movimenti” (anche gruppi, come gli scout), nelle parrocchie (la grande tradizione dei “pueri cantores”); nelle scuole (es. le prestigiose corali universitarie; ma anche canti improvvisati, come nelle gite) fino ai piccoli complessi musicali giovanili.
IL TRIO IN CANTICIS IN GIAPPONE
C) PERCORSI EDUCATIVI
Didattica dell'attrattiva: il coinvolgimento (sia nell'ascolto insieme, sia nell'eventuale esecuzione)
È utile prendere spunto dalla musica contemporanea, scegliendo accuratamente brani significativi e possibilmente poco conosciuti (v. il samba brasiliano, che ha testi bellissimi) e di autori non religiosi, pescando negli interessi degli alunni (es., canzoni contro la guerra, o sull'emigrazione) ma stando attenti alle trappole e divagazioni: scegliere frasi significative e provare sempre a far un passo avanti.
Il punto di partenza è suscitare la domanda!
Esempio: ho portato al parco una classe dello Scientifico e seduti sull'erba abbiamo ascoltato Angelo Casali, un mio ex alunno cantautore. È stato un incontro straordinario per i miei alunni, che lo ricordano ancora.
ICARO (Angelo Casali e Gruppo Zafra)
La musica è altresì una grande arma a doppio taglio. Gli studenti non si fanno scrupolo di usarla come evasione (perché è così che di solito ne fruiscono) o di voler propagandare i propri gusti e i propri idoli. Quindi bisogna essere cauti e non farsi depistare. Si può favorire l'incontro con personaggi “sicuri” o andare ad un concerto insieme,ma lontano dalle proposte dello star-system.
La musica può favorire la conoscenza, trasmettere la memoria del Vangelo e delle vite dei santi. Specialmente se ascoltata in luoghi (es.pievi, cattedrali, o all'aperto) suggestivi e legati alla forma del canto che si intende ascoltare. E divenire addirittura una forma di catechesi.
Padre Maurice Cocagnac, emerito biblista e storico dell’Arte Sacra, Era anche un buon musicista, che ho avuto la fortuna di conoscere e intervistare (ho pubblicato in Italia le sue canzoni, in francese e in versione italiana). Ea 80 anni ancora suonava benissimo la chitarra. Gli ho chiesto: "Come le è venuto in mente di mettersi a suonare e a cantare: erano le mode post-conciliari?" Lui ha risposto: "No, no; io ho cominciato prima, nel '50, come anche padre Duval (Aimée Duval, francese anch’egli). Facevo catechismo nei sobborghi di Parigi: figuratevi se i bambini avevano voglia di star a sentire prediche! Allora io dicevo una breve didascalia per spiegare un personaggio del Vangelo, poi improvvisavo una canzone sull’argomento, gliela cantavo e dopo andavo con loro a giocare a pallone." Padre Cocagnac era un artista molto in gamba: io ho visto come mimava le sue canzoni, mentre suonava, per rendere bene l'idea; e al momento giusto gettava là anche una frase ricca di contenuto dottrinale.
Ci sono dei personaggi che hanno incontrato Gesù - personaggi storici - individui, ma che rappresentano l'umanità: a questi si ispira Cocagnac non solo per fornire informazione, ma anche per favorire l'immedesimazione, che è una grandissima scelta pedagogica.
Anche una canzone celebre come “I due liocorni”, ovvero “I coccodrilli”, è nata per il catechismo!
La Musica può commemorare luoghi e fatti storici in cui la fede è particolarmente implicata.
Il COPRIFOCO (Inno delle scolte di Assisi)
E può comunicare esperienze interiori con un sermo humilis cioè, come raccomanda S.Agostino, con un linguaggio familiare. Questo accade con la canzone spirituale, che vede un grande ruolo dei CANTAUTORI, (Chieffo, Mascagni...); e inoltre con il gospel (quello vero).
D) SUSSIDI DIDATTICI
I CANTI GREGORIANI (privilegiando magari non quelli monastici più severi, ma i canti riletti o anche ri-creati (neogregoriani) nell'ambito di esperienze cristiane vive, come la Comunità De L'Arche di lanza del Vasto, dove cantava la grande Chanterelle).
ALLELUIA. COGNOVERUNT DISCIPULI
I CANTI RELIGIOSI DEI TROVATORI E DEI TROVIERI
LE LAUDE FRANCESCANE
LA LAUDA FILIPPINA (cioè nata da San Filippo Neri)
I CANTI RELIGIOSI POPOLARI
TESTIMONIANZE INTERNAZIONALI
NAVIDAD NUESTRA: EL NACIMIENTO
PER I PIU' PICCOLI
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