Il sottotitolo di questo concerto, PROTESTA UTOPIA E SPERANZA nella musica sudamericana impegnata degli anni ’60 – ’70, svela il percorso della nostra ricerca, che è partita quando eravamo ancora studenti (fatta eccezione per il nostro giovane percussionista) ed ha resistito alla prova del tempo.
Dopo mezzo secolo, al di là della storica funzione di lotta politica di questi canti, e dopo la scomparsa anche in circostanze tragiche di alcuni dei loro autori, è stato entusiasmante mettere nuovamente mano a questo repertorio ricco di passione, di ideali e di poesia: perché non si tratta solo di musicisti militanti, ma di veri artisti la cui opera merita di essere conosciuta dalle nuove generazioni.
Fra loro spiccano due cantautori cileni, Violeta Parra e Victor Jara, principali esponenti della “Nueva Canción Chilena” che negli anni ’60 e ’70 fu diffusa in tutto il mondo da numerosi gruppi.
Il concerto ospita anche brani del grande cantautore brasiliano Chico Buarque de Hollanda, vivente, (che nel ’68 fu imprigionato e dovette auto-esiliarsi in Italia sino alla fine del regime militare in Brasile).
C’è in particolare una tematica che li accomuna: la coscienza di un compito, l’orgoglio di non essere intrattenitori o semplici esecutori.
Scriveva e cantava Violeta: “Io non prendo la chitarra per ricevere un applauso. Io canto la differenza tra il vero e il falso: altrimenti non canto.” Le stesse cose dirà, con altre note e altre parole, Victor Jara nel suo MANIFIESTO: “Io non canto per cantare o perché ho una buona voce…”
È lo stesso spirito con cui suonano e cantano Guya Valmaggi e Los Creadores.
Marina Valmaggi